Quando non si hanno tante vere argomentazioni e dati certi relativamente al mondo del gioco d’azzardo si ricorre all’argomento ormai cavalcato da un po’ della sua “demonizzazione”.
Quello del gaming in Italia finisce sempre più spesso sotto la “lente di ingrandimento” di personaggi benpensanti che spesso desiderano solo fare della sterile polemica fine a sé stessa, poiché non hanno la forza di dare a tutta la filiera del gioco una qualsivoglia possibilità di difesa: in breve, basta che del gioco si parli male, che si faccia ricadere su di lui qualsiasi male del “secolo” e qualsiasi “nefandezza” anche se non provata o supportata da dati certi… ma bisogna assolutamente parlarne negativamente sotto ogni aspetto, forse anche di quello che ha portato tante, tantissime risorse finalmente a trovare un’occupazione sicura presso gli operatori del settore.
Certamente l’attività nel comparto del gioco è sempre più difficile da mettere in atto sia per le regolamentazioni che via via si sono succedute in modo stringente quanto appunto per la campagna denigratoria condotta dai media sopratutto relativamente alle sale bingo che, invece sono sempre più sicure, sorvegliate ed accoglienti rappresentando un luogo di intrattenimento per molti che vogliono trascorre qualche ora di relax.
Uomini e donne di età media e cultura media sono i principali frequentatori di queste sale che proprio in questi luoghi intendono passare del tempo libero per divertirsi, socializzare e, perchè no, anche… vincere. Cosa c’è di male in tutto questo? Forse qualcosa di “delinquenziale” e “demoniaco”… mah!!