Ma veramente siamo arrivati ad un punto in cui lo Stato ha deciso di combattere una strenua e definitiva battaglia contro l’illegalità?
Veramente si vuole riappropriare del proprio territorio e dichiarare guerra assoluta e definitiva a coloro che non hanno autorizzazione? Veramente il nostro Esecutivo, e tutti gli annessi e connessi, si sono resi conto che era ora di smetterla di discutere sul gioco, di demonizzare il settore, di “mettere i bastoni tra le ruote” degli operatori? Siamo quasi sicuri di sì: ci sono delle serie prese di posizione da parte dello Stato, della Magistratura, delle Forze di Polizia che fanno pensare a questo che nulla lasciano “scappare” e che rincorrono tutte le attività non coperte da concessione e non regolari.
Vogliamo credere che queste iniziative e queste strategie siano prese non solo perchè lo Stato si è reso conto che l’illegalità ha tolto e toglie alle casse dell’Erario “pingui” risorse, ma anche e sopratutto per difendere e tutelare i consumatori e quegli imprenditori onesti che mettono la loro attività in gioco, la pagano profumatamente e seguono tutte le leggi e le norme che vengono imposte.
Certamente tutto questo “è partito un poco in ritardo” dato che attività non autorizzate sul territorio se ne contano oltre 5mila oggi: un bel numero che è andato ad intaccare un mercato già traballante di suo ed ancora in balìa di definizione che… tarda ad arrivare, ma che ha le premesse per accontentare in parte il settore del gioco. Perchè non è stato fatto prima?