Il Dipartimento Politiche Antidroga, annualmente, presenta la propria relazione al Parlamento: certamente, prende in considerazione, insieme a tante problematiche, anche il gioco patologico che in Italia continua ad essere in crescita e che sta, purtroppo, prendendo sempre più piede. I dati per questa rilevazione vengono forniti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (AAMS) relativamente al denaro giocato e si stanno anche rafforzando alcune “realtà scientifiche” che portano a determinare che il gioco d’azzardo può svilupparsi in forme di disagio e di vera e propria dipendenza oppure di comportamenti a rischio, sopratutto nei giovanissimi.
Infatti, il gioco d’azzardo problematico e quello patologico destano preoccupazione sia nel sociale che in ambito politico ed hanno suscitato interesse anche nel settore della sanità, come è giusto che sia, dato che ancora tanto ci sarà da fare per mettere i cittadini in condizione di essere assistiti in relazione a questi disagi. Tanto si è fatto, ma tanto ancora è da fare e da organizzare.
La cosa che più preoccupa è il fatto di aver rilevato quanto sia difficile e problematico da parte dei giovani studenti avvicinarsi responsabilmente al mondo-gioco: si parla ben di un 8% di ragazzi che non riescono a gestire i propri impulsi.
Si è constatata, peraltro, un’associazione preoccupante tra le tipologie di giocatori ed il consumo di sostanze stupefacenti (15-19 anni), ravvisando la frequenza della pratica del gioco d’azzardo ed il consumo di sostanze stupefacenti. Questo deve far riflettere e preoccupare… e non poco: bisogna che il nostro Governo si “sbrighi” ad intervenire.