Sul gioco, le sue dipendenze ed i suoi disagi si dibatte da un po’, sia per cercare soluzioni che possano garantire i giocatori, sia per dare la possibilità a coloro che sono “compulsivi” di avere un aiuto professionale che possa affiancarli e reindirizzarli “sulla retta via”.
Non è da molto che l’Osservatorio sulle dipendenze dell’Asl di Milano “è all’opera” e sta tracciando un primo profilo dei giocatori che si sono spontaneamente rivolti alle sedi dei Servizi Sociali per avere appoggio. Gli utenti che vi si rivolgono sono prevalentemente di sesso maschile: nel 2024 il giocatore più giovane è stato un maschio di 22 anni ed il più anziano un maschio di ottanta anni. L’età si può distribuire tra i 45 ed i 64 anni, nazionalità italiana, senza precedenti giudiziari, circa la metà dei casi esaminati risulta “coniugata”, con un lavoro stabile così come una stabile situazione abitativa.
Sempre l’Osservatorio dichiara che il primo gioco dichiarato, e quello maggiormente diffuso, è quello delle slot machine e fa anche presente che sino al 2013 non esisteva alcun flusso istituzionale per la raccolta dei dati sul gioco d’azzardo patologico per cui può essere che esista una sottostima dei dati antecedenti quell’anno. Per quanto riguarda espressamente Milano, se si paragona il 2014 ed il 2024 potrebbe sembrare che vi sia stato un incremento enorme di problemi riferiti all’uso delle slot machine -39% contro il 67%- ma in realtà non è così, in quanto bisogna riconoscere che nel 2014 la modalità di raccolta dei dati era assai differente.