Tutti coloro che conoscono l’ambiente del gioco d’azzardo (lecito) sanno che la Regione Lombardia è quella che più delle altre ha intrapreso iniziative per “sanare” il territorio, far diminuire l’accesso al gioco e, di conseguenza, limitarne l’abuso. Nulla di tutto questo è accaduto. Se gli obbiettivi delle varie leggi “restrittive” erano quelli di “distogliere” i giocatori lombardi dall’azzardo… sono stati un enorme buco nell’acqua in quanto sia la raccolta di gioco in Lombardia che gli accessi alle sale da gioco sono rimasti… invariati ed il fenomeno del gioco d’azzardo patologico è aumentato.
La legge n.8 del 2013 ha fallito nel suo intento, sperando che non abbia incrementato il gioco illegale e “sospinto” i giocatori presso quelle location che non sono soggette all’instaurato “distanziometro” che impone l’apertura di sale al di là dei 500 metri dai luoghi “sensibili”. Quindi… “tanto rumore per nulla” e tanti risultati non raggiunti nonostante estenuanti battaglie e dure dissertazioni contro il mondo del gioco d’azzardo (lecito)!
Queste deduzioni si possono evincere da un report elaborato da As.Tro, l’Associazione Nazionale Gestori da Apparecchi da Intrattenimento, parte di Sistema Gioco Italia, le cui cifre dicono che, dopo l’introduzione del “distanziometro” i casi di Gap sono aumentati del 42,1%: ergo, la volontà dei giocatori a rivolgersi al gioco non è limitata da leggi restrittive o proibizionistiche, il “giocatore vero”… trova da giocare sempre e comunque: bisogna invece responsabilizzarlo a questo in modo che il divertimento non si traduca in qualcosa di negativo. Il gioco è divertimento e questo dovrebbe restare.